Par condicio. Regole, opinioni, fatti
Non ci può essere "vera democrazia" se le regole delle competizioni elettorali non consentono a tutte le forze politiche di concorrere ad armi pari, fruendo cioé delle stesse opportunità nei mezzi di informazione, soprattutto televisivi. Soltanto in presenza di tali condizioni i cittadini possono formarsi liberi convincimenti ed esprimere il loro voto con piena consapevolezza.Dal 1993 il legislatore è alla ricerca di una disciplina efficace e soddisfacente per tutti. Ma sembra una meta non facile da raggiungere: le ultime campagne elettorali regionali, amministrative e referendarie sono state infatti disciplinate da norme "provvisorie e urgenti" adottate con i famosi decreti-legge Gambino reiterati per ben tre volte...L'eco delle polemiche e delle controversie che hanno accompagnato giorno per giorno l'applicazione di queste norme non si è ancora spenta. Eppure vi è una conoscenza, a dir poco, approssimativa del loro effettivo contenuto e delle ragioni che le ispirano, anche nel momento in cui i partiti dei due fronti stanno ricercando virtuosi compromessi per una "nuova" par condicio. Così come confusi, quando non strumentali, sono apparsi i riferimenti alle diverse legislazioni, adottate nel campo dell'informazione, dai principali paesi europei e dagli Stati Uniti: e di cui, nel libro, si dà conto in maniera circostanziata. Il finanziamento delle campagne elettorali, le forme della propaganda, il ruolo della stampa e delle televisioni, i sondaggi elettorali, i compiti del Garante sono alcune delle "questioni" aperte trattate in questo libro in una prospettiva non solo di analisi giuridica, ma attenta ai fatti e al vivace confronto, tuttora in corso, tra opinioni diverse.
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