La donna al plurale
Questa raccolta poetica, uscita a Praga nel 1936, è l'opera piú significativa dello scrittore ceco Vítezslav Nezval. Di chiara ispirazione surrealista, è un libro da cui "sprizza la gioia incontenibile dell'atto creativo, il piacere quasi infantile degli accostamenti incongrui, delle similitudini arbitrarie", commenta Giuseppe Dierna, il curatore, nella sua introduzione; "libro anomalo in cui la donna si riflette scompaginata, come in uno specchio ridotto in mille frantumi". Quasi una barocca predicazione multipla della donna, in cui Nezval ritrae "la donna mutevole, la donna collettiva composta da mille donne, da tutte le donne che ho avuto, di cui ho sognato o che soltanto ora conosco: la donna al plurale". L'atmosfera che si respira fra i versi è quella magica e passionale dei testi degli amici e sodali parigini Breton ed Eluard, o dei romanzi-collage di Max Ernst; alle inarrestabili cascate di fantasiose metafore e ai divertiti giochi d'immagini si affiancano pagine di diario, e brevi esempi di 'testi automatici' e altre sperimentazioni. Completano questa edizione una nota bio-bibliografica e un corpus di note ai testi.