L'uomo di Kiev
Siamo nella Russia del 1911, superstiziosa e razzista, che cerca nella persecuzione antisemita un diversivo alle tensioni sociali che già preannunciano la Rivoluzione d'ottobre. Il protagonista, Yakov Bok, è un tipico antieroe di Malamud: abbandonato dalla moglie, senza lavoro, cerca la fortuna in città, a Kiev. Un sera gli capita di salvare dalla morte un piccolo industriale ubriaco, che, riconoscente, gli affida un posto di sorvegliante nella sua fabbrica. Un lavoro che attira a Yakov molte antipatie, e quando un giorno viene scoprendo il cadavere dissanguato di un bambino, è accusato di averlo ucciso. L'odio razziale ha trovato il suo caprio espiatorio. Mentre giudici e poliziotti forzano o inventano indizi, il "caso Bok" diventa un pretesto di speculazione politica. Ma sarà proprio negli spietati meccanismi della persecuzione che Yakov troverà se stesso.
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