La principessa, il nano e la segreta del castello
Costruita in brevi miniature narrative che circondano gli scomparti di un polittico o un ciclo di affreschi, La Principessa, il nano e la segreta del castello è una storia di amor cortese avvelenata da gelosie, tradimenti, vendette. La principessa è una sposa fedele e devota, e come tale è da tutti conosciuta. Ma fino a che punto - si chiede il Principe - arrivano la sua fedeltà e la sua devozione? Per saperlo occorre metterla alla prova, e nessuno meglio del nano saprà carpirle i segreti e le intenzioni più profonde. Affascinati e ossessionati dalla leggenda, gli abitanti del vicino borgo medievale s'interrogano sul proprio ruolo: è la vita dei Principi a creare le storie di cui si nutre il loro immaginario, o non è vero piuttosto il contrario, e "i nostri sogni sono la nostra Storia"?Se una serie di prose brevi e cesellate è per Millhauser la forma ideale per raccontare una leggenda medievale, il catalogo di quadri di un'immaginaria mostra lo sarà per la storia di un pittore romantico, in cui arte e vita sono indissolubilmente intrecciate. Amori impossibili e tumultuosi, vite bruciate nella religione dell'arte, uomini cupi e passionali, donne fragili ma capaci di dedizione assolute.L'altro racconto presente nel libro, intitolato Catalogo della mostra: L'arte di Edmund Moorash (1810-1846) immerge il lettore in una rievocata atmosfera romantica. Moorash è un sublimato di artisti come Turner e Poe, Schumann, Hoffmann, Keats e Fussli. Gli altri personaggi (la sorella, l'amico, la sorella dell'amico) ruotano intorno a lui come satelliti, e seguono le sue traiettorie mossi da un'invincibile attrazione.Non è azzardato rintracciare nella lezione di Borges, Nabokov e Calvino, e forse nella poetica del puzzle di Perec, le radici più prossime di questi racconti. Come loro, Millhauser non è mai alla ricerca del puro esercizio di stile: vibra nelle sue pagine una partecipazione emotiva che, benchè pudica, non è meno avvertibile. Così, parlando del suo autoritratto, [...]
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