Macchine da guerra. Gli scienziati e le armi

Macchine da guerra. Gli scienziati e le armi

Al centro di questo libro stanno un problema e la sua storia. Il tema è quello della responsabilità dello scienziato e del tecnico di fronte alla società e, oggi più che mai, al suo futuro. Per la storia l'episodio simbolo è quello della costruzione della bomba atomica. Da una parte, Niels Bohr, il grande fisico danese che fin dal 1944 si dissocia e tenta di mettere in guardia Roosvelt sugli effetti devastanti del nuovo ordigno. Dall'altra, dopo Hiroshima, gli scienziati che vollero festeggiare il 'successo' dell'esperimento. Fra questi estremi, una gamma complessa di possibili prese di posizione, che arrivano a toccare le cronache dell'attuale contrabbando di materiale raddioattivo, nonché di 'cerveli' in grado di sapere come utilizzarlo.Il libro parla di guerre e di armi, ma è evidente come il suo tema, e il 'giuramento di Ippocrate' degli scienziati che gli autori propongono, coinvolgano tutti gli aspetti della scienza, fino all'ingegneria genetica e ai problemi etici che essa impone. Cinquant'anni dopo Hiroshima non è più pensabile fingere l'innocenza.
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