Dei delitti e delle pene
Pubblicato nell'estate del 1764, "Dei delitti e delle pene" era destinato ad avere decine di edizioni e di traduzioni in Italia e all'estero. Separare il delitto dal peccato, volere una giustizia umana, rigorosa e non arbitraria, considerare i cittadini come individui liberi e uguali di fronte alla legge: tutto ciò non poteva non suscitare aspre e accese polemiche in ogni angolo d'Italia e d'Europa. Beccaria, ispirandosi alle idee illuministiche francesi, gettava con coraggio le basi dell'attuale organizzazione della giustizia, in contrasto con la Chiesa e la classe dirigente aristocratica. La presente edizione curata da Franco Venturi, il maggiore storico italiano dell'illuminismo, e pubblicata per la prima volta nella collana della "Nuova Universale Einaudi" nel 1965, comprende oltre all'opera di Beccaria, una raccolta di testi, lettere, documenti relativi all'intero dibattito, dalle reazioni di Verri, Voltaire e D'Alembert fino a quelle di Caterina II di Russia. La ricchezza di questa parte essenziale per capire come si è venuta formando l'idea moderna di società civile, rende tale edizione, tradotta e conosciuta nei principali paesi europei, unica ed esauriente.
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