Genealogia
Con un avvolgente processo di riappropriazione che affonda le sue radici in una comune esperienza psicologica, Izrail' Metter rievoca in Genealogia, spinto dalla "tirannia" della memoria, vicende lontane e prossime della sua famiglia radicata nella Bielorussia e nell'Ucraina di metà Ottocento.Un bisnonno litigioso quanto intraprendente artigiano, un nonno cerusico-farmacista nonché geniale inventore, una nonna devota alla religione dei padri ma dispotica matriarca; l'unico liceo antico ebraico di tutta la Russia, ben presto soppresso dai bolscevichi; le minime avventure quotidiane - comiche o malinconiche - dei genitori...E ancora, la Storia e il suo riverbero - come scrive Herzen - nella vita di chi ne ha casualmente incrociato il cammino: le persecuzioni nei confronti delle "spie sioniste", le montanti campagne contro il cosmopolitismo in una Russia sempre più normalizzata dal regime staliniano e dall'ottusa paranoia dell'Nkvd, il biblico blocco di Leningrado nel '41, la morte di Stalin. Accanto, un mondo di umili alla Singer, di diversi, di sconfitti che si difendono dall'omologazione al modello del sovetismo imperante e sopravvivono nella loro indiviudalità grazie all'intelligenza, all'umorismo, all'ironia, al sogno. Con le risorse di un prestigiatore sedotto dai suoi stessi incanti, Metter ci racconta come la coscienza di sé, il sentimento di continuità tra generazioni, il dolore e le passioni consapevolmente accettati ci rendano, alla fine del cammino, artisti di noi stessi, creature uniche, o come egli preferisce scrivere, "divine".Anche le memorie che seguono e proseguono Genalogia sono una scrittura del tempo, in cui Metter ci restituisce inediti ritratti di Achmatova, Zoscenko, Brodskij, tratteggiati quasi "in privato": immagini di una forte valenza etica, modelli di umanistica coerenza tra parola scritta e vita vissuta.
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