Uomini senza padrone. Poveri e marginali tra Medioevo e età moderna
Masse di poveri affamati, spinti verso i centri urbani da campagne incapaci di dare loro anche il minimo sostentamento; mendicanti raminghi, scacciati dall'indifferenza e dal sospetto della gente associata da gerarchie e da norme di comportamento condivise; vagabondi emarginati su strade sempre più lontane da normali rapporti umani; criminali per disperazione, per necessità o per istinto di sopravvivenza in un mondo di violenze pubbliche e private; tutti costoro, insieme a zingari, eretici e quant'altri vengono rinnegati dalle istituzioni del vivere associato o ne rifiutano le prepotenti ideologie, sono i personaggi degli studi di Bronislaw Geremek.Sono queste le vittime di un mondo in trasformazione, fra medioevo e età moderna, in cui vengono a sommarsi i costi sociali di due sistemi che si oppongono e si intersecano; sono i reietti in una terra dominata dall'aristocrazia dei proprietari e dei diritti nobiliari, e sono i sacrificati di quel nuovo vorticoso scambio di merci e di denaro, di lavoro e di manodopera, che annuncia l'ascesa del capitalismo e delle sue élites.Questa multiforme umanità perdente è una popolazione enorme: ha una sua fisionomia, una sua vita autonoma e persino gerghi particolari; ma nella sua sostanziale marginalità, è anche una componente attiva e passiva dei grandi processi di cambiamento del mondo occidentale. Ad essa guarda la Chiesa, ora con occhio benevolo, ora con riprovazione; ad essa fanno appello le prime spaventose manifatture; da essa traggono risorse gli eserciti di ogni dove, in quell'informe bacino sociale fermentano per secoli tutti gli spiriti di rivolta e di rivoluzione. Bronislaw Geremek, marxista educato alla scuola di Marian Malowist e di Fernand Braudel, scopre in anni lontani questa brulicante umanità conducendo i suoi primi studi sulla figura di François Villon. Da allora questo è divenuto il tema conduttore della sua ricerca. E i saggi che qui si raccolgono rappresentano le tappe più significative di un [...]
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