Euripide: teatro e società
Partendo dal presupposto che la letteratura del mondo antico, poco accessibile al lettore moderno, necessiti sempre più di una lettura storicizzante, mediante un metodo critico che respinga come illegittima la dissociazione tra realtà dei fatti e dissociazioni dello spirito, Vincenzo Di Benedetto ha cercato, in questo volume, di cogliere gli aspetti essenziali del teatro di Euripide, tenendo in considerazione la società e la situazione finanziaria dello stato ateniese negli ultimi decenni del V secolo a. C. e la divergenza degli interessi tra cittadini poveri e ricchi.Di fondamentale importanza nelle tragedie di Euripide è la creazione di un nuovo tipo di personaggio tragico, caratterizzato da un'estrema lucidità intellettuale e da una rigorosa consapevolezza della situazione di fatto, anche quando sono in gioco le basi stesse della sua sopravvivenza. D'altra parte, a causa di una progressiva perdita di contatto del poeta con la realtà politica del suo tempo, si assiste a uno sviluppo della tragedia euripidea verso moduli espressivi nuovi. Di Benedetto esamina questo processo di trasformazione del linguaggio poetico euripideo alla luce della situazione storica e mette in evidenza l'affiorare di certi temi e di certe forme espressive che caratterizzano la cultura ellenistica.