L'invenzione della tradizione
"Le tradizioni che ci appaiono, o si pretendono, antiche, hanno spesso un'origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta". Questa osservazione di Hobsbawm ha costituito la base per una indagine condotta da diversi studiosi, organizzata dalla rivista "Past and Present", di cui questo libro è il risultato.Da non confondere con la consuetudine, cioè con i vecchi modi di agire o di comunicare ancora vitali, le tradizioni inventate sono l'insieme di pratiche che si propongono di inculcare determinati valori e norme di comportamento ripetitive nelle quali è implicita la continuità col passato. Dalle poesie alle canzoni popolari, dalle pratiche sportive alle salve di cannone, fra inni nazionali, cene, processioni, ogni società ha accumulato una riserva di materiali in apparenza antichi: per rinsaldare vincoli nazionali, per connotare più marcatamente la fisinomia di partiti o di ceti, o per attenuare quel senso di insicurezza che si poteva avvertire guardando ad un futuro di radicali innovazioni e di conseguenti cambiamenti sociali. Questa sorta di ingegneria sociale e culturale ha caratterizzato in genere l'affermarsi delle nazioni moderne, che hanno cercato di legittimare la loro più recente "storia" cercando artificiosamente radici nel passato più remoto. Una prima ricognizione di queste tradizioni inventate apre ora le prospettive di una più originale visione dei tempi, dei modi e delle molte contraddizioni di quella che è stata forse frettolosamente definita l'età della "modernizzazione".
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