Il sipario rosso. Diario (1950-1976)
"Più di un quarto di secolo: piccoli saggi critici sull'essenza della musica, le sue interpretazioni, le mode, il costume, schegge di racconto, fatti della vita, luoghi, viaggi, problemi critici e artistici, polemiche, grandi personaggi e personaggi qualsiasi. Dagli anni degasperiani alla vigilia della solidarietà nazionale e del terrorismo. Dagli incontri con Toscanini all'Isolino di San Giovanni al funerale di Thomas Mann, dalle sterminate letture di un lettore onnivoro alla consuetudine con gli amici di sempre - Fedele d'Amico, Massimo Mila, Goffredo Petrassi -, dalle note sui cantanti, i registi, gli attori - la Callas, la Simionato, Magda Olivero, Ingrid Bergman, De Sabata, Gui, Karajan -, sugli scrittori - Bacchelli, Bonsanti, Contini, Montale -, a certe rare note politiche, sul prefascismo, in particolare, ma anche sull'anno di Tambroni, il 1960, che rivelano come sia stata costante in Gavazzeni la passione per la politica che incide, pesa, ha rilievo in ogni momento dell'esistenza.Gavazzeni, si può dire, ha letto per antica passione tutti i possibili diari, i libri dei mercanti, i libri dei conti, i libri dei santi, i libri dei pellegrini, i libri dei viaggiatori, i diari di una vita e i diari di un momento della vita, i diari di guerra, i diari di un'avventura, i diari d'amore, i diari della malattia e della morte. I diari dei generali, degli uomini politici, degli artisti, degli scrittori: Montaigne, Samuel Pepys, Goethe, Alfieri, Stendhal, Byron, Dostoevskij, Baudelaire, Leopardi, Tolstoj, Rilke, Musil, Barbellion, Valéry, la Mansfield, Thomas Mann, Dossi, Léautard, Pavese, Gadda, Delfini, Alvaro, Virginia Woolf e tanti altri. Ma per Gavazzeni è il journal di André Gide il gran modello, il diario totale, quello che più di tutti ha appagato il suo tarlo di lettore e di scrittore".
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