Nuovi poeti tedeschi

La geografia di questo volume abbraccia l'area linguistica tedesca in senso lato: dalla Germania federale all'ex RDT, dall'Austria all'Alto Adige fino alle minoranze sveve e sassoni della Romania. Terra, quest'ultima, di Paul Celan che con il suo suicidio suggella nel 1970 (a poche settimane dalla morte di Nelly Sachs) la grande stagione dell'ermetismo lirico. L'arco cronologico del volume va dunque dallo scorcio degli anni Sessanta (ricongiungendosi così con l'altra antologia uscita in questa stessa collana a cura di Roberto Fertonani, Giovani poeti tedeschi, che sul '68 si chiudeva) all'89, con la caduta del muro di Berlino, sino all'avvenuta riunificazione tedesca.Come nota Anna Chiarloni nella sua ricca inquadratura storico-critica, l'antologia tende a mettere in relazione i testi con la realtà tedesca degli ultimi vent'anni e a tratteggiare-attraverso la sequenza di "voci" diverse, ma sempre di primo piano - un capitolo di storia letteraria recente, che termina presentando, anche attraverso inediti, giovani autori ancora ignoti.Dando voce alla personalità poetiche più rappresentative degli ultimi vent'anni, l'antologia ci fa conoscere stili, linee di tendenza e linguaggi che vanno dalla "nuova sensibilità", riabilitata dopo le delusioni del '68, a una riattualizzata "lirica della natura" sulle soglie della catstrofe ecologica, dalla lirica della "differenza" in chiave femminista alla controversa avanguardia postdadaista di Berlino Est, dalla "lirica del quotidiano" alla riflessione sull'identità nazionale.