La rosa
Franco Scataglini riscrive il "Roman de la Rose" in una suggestiva lingua medievaleggiante, dove convivono dialetto marchigiano, latinismi, arcaismi letterari e scherzose puntate nel parlato di oggi. Poesia di contrasti: fra uno stile estremamente ricercato ed espressioni familiari, fra un'atmosfera duecentesca e lampi di modernità, fra momenti intensi e sorrisi maliziosi. Ma anche poesia unitaria, fluente nella sua vena narrativa, molto fedele al poema francese con cui si confronta. "Con Scataglini - come scrive Cesare Segre nella sua introduzione - abbiamo il gusto di risognare un sogno, di rivivere modernamente un'immaginazione gotica; ma in più di reperire nell'antico l'universale, nella datata allegoria valori attuali".
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