Le lune di Hvar
Questo libro è nato dalla volontà del libro stesso. Io l'ho trovato scritto: da me, ovviamente, ma senza che l'avessi voluto. Non era nemmeno propriamente "scritto"; erano annotate soltanto frasi, parole. E' un libro privo di testo. Solitudine, contemplazione, libertà estrema: una sorta di "memoria immediata" guidò, quasi forzò la mia mano, di solito riluttante. Su quegli appunti avvenne una coincidenza: di me con la mia scrittura. E' stata, penso, una conquista del tempo ultimo (mio). Per curiosità, ricopiai a macchina quei frammenti: pigramente, a tempo perso. Quando poi li lessi, rivelarono una sorprendente unità. Avevano creato un ritmo, un racconto. Io detesto dire troppo: ma quello che resta è rigorosamente vero: voglio dire limpido, non logico. Le parole devono essere poche, tra spazi e silenzi: così vivono. Il lettore può intravedere una storia (immaginaria), e magari trovarla commovente: come se fosse reale. L.R.
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