Il terrore e la pietà. Racconti e scritti vari

Il terrore e la pietà. Racconti e scritti vari

Svolgendo il giallo rotolo della storia, Schwob si sofferma più volentieri su alcune epoche: l'epoca della Grecia antica, di Roma antica, del Medioevo( il xv secolo in particolare, quello del dissepolto e ammiratissimo Villon). E questa volta privilegia dei tipi umani quelli che più adombrano e chiariscono la magnificenza degli estremi, che meglio potrebbero oscillare tra le due estremità psicologiche del terrore e della pietà: criminali efferati e sanguinari, pitocchi e dorminterra, straccioni vestiti di paura, prostitute adolescenti, che dànno piacere e donano misericordia, innocenti eroici, pirati di mare e di terra, streghe, vagabondi senza pace e senza cibo (antenati di quelli che l'ineffabile professor Richard, al tempo di Schwob, definì "inclassificabili" fra i relitti umani, ivocando la necessità della polizia), re in realtà miserabili: tutti infortunati a loro modo, ma spesso sublimi.
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