L'ammezzato
Dopo l'intervallo per il pranzo - un biscotto, un bicchiere di latte - il giovane Howie, di professione impiegato, ritorna al lavoro: attraversa l'atrio, sale, diretto al suo ufficio nell'ammezzato, sulla scala mobile... Tutto pare ovvio, consueto - ma oggi, forse, non è un giorno come tutti gli altri. Oggi, prima di rientrare, Howie ha dovuto fare un acquisto: un paio di lacci da scarpe, per sostituire quelli che gli si sono rotti - una stringa ieri, una l'altroieri - in due giorni. Un caso strano, in verità...A partire da questo spunto, la brevissima ascesa del protagonista - una manciata di secondi - si trasforma, per libera associazione, o dissociazione, di idee, in un eccentrico, divertente e insieme spietato itinerario del pensiero e della memoria. Il quotidiano, il banale, i tic propri e altrui sono spiati, commentati, chiosati con lucido sarcasmo, in una sorta di delirante volontà di dare ordine al caos (ad esempio, il narratore cataloga, in ordine descrescente di frequenza, i propri pensieri ricorrenti nell'arco di un anno, dalla ragazza del cuore giù giù fino a Kant).Scrittore nuovo, al suo debutto nel romanzo, Baker esordisce con una prova insolita e sorprendente, animando un quadro ironico e talvolta acre dei disvalori e dei fraintendimenti di una società osservata al microscopio, con apparente imparzialità e distacco, come se fosse un coltura di batteri.
Momentaneamente non ordinabile