Novecento
Se c'è una mossa iniziale da consigliare al lettore di Novecentoo è quella di non opporre preliminarmente alcuna resistenza: leggere, lascirsi prendere e circuire da questi versi, dove grazia, precisione ed esatezza si coniugano in modo mirabile. "Aria della poesia - ha scritto Mandel'stam, uno dei poeti più amati da Krumm - è l'inatteso": non c'è una sola pagina, in questo libro assistito da tanti maestri, che non ci consenta di respirare quell'aria. Solo in un secondo tempo - dopo esserci abbandonati a una comprensione immediata ed euforica, senza sapere né come né in forza di quali mezzi siamo sicuri di comprendere - verrà il momento di interrogarsi sulle risorse, sulla trama, sugli artifici, sugli stratagemmi e i segreti del testo e di interrogare quel doppio che la poesia fa nascere dentro di noi e che prende forma nella sua ombra. Sarà, allora, il momento di constatare l'efficienza di un linguaggio poetico che non lascia una sillaba inerte e che tende a caricare fino allo spasimo ogni parola, conservando -dalla prima all'ultima lettera - un intatto potere di convocazione.