L'uomo scatola
Un uomo si infila in una scatola di cartone, in cui ha praticato una fessura-spioncino, e se ne va in giro per la città, guardando inosservato... Che cosa vedrà mai da questo rifugio che diventa la sua casa, la sua conchiglia, la sua nuova dimensione? E qual è questa nuova dimensione: la libertà, la solitudine, la sicurezza? L'esistenza innocua dell'uomo-scatola è scombussolata dall'intervento di due personaggi, che ordiscono intorno a lui un intrigo pericoloso in cui la seduzione gioca, però, un ruolo importante. L'uomo-scatola dal suo finestrino osserva, smaschera finzioni e messe in scena, vede al di là delle apparenze la realtà e ne viene coinvolto a un punto tale da rischiare la perdita della propria identità. Ma quale identità? Esiste veramente un uomo-scatola? Ignorato da tutti, fa ancora parte degli esseri umani?Un clima decisamente surreale domina tutto il romanzo e nel contempo, in modo paradossale, riesce a coniugarsi con un esasperato realismo: situazioni, persone e oggetti sono colti, a tratti, come attraverso una lente d'ingrandimento che dilata a dismisura le proporzioni delle cose, senza alcun ordine gerarchico. Con questo tipo di bizzarra scrittura (non lontana dalle lezioni di Kafka), Kobo Abe costruisce una storia insieme buffonesca e drammatica che va ben al di là della semplice satira di un'alienante società contemporanea per giungere a una profonda meditazione sulla natura dell'uomo.
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