Un ragazzino all'Augusteo. Scritti musicali
A un anno dalla scomparsa di Fedele D'Amico, appare la prima raccolta di saggi "postumi", da lui stesso predisposti e scelti all'interno di una sterminata opera di critico e di studioso. Alternando impostazioni, durate e obiettivi diversi, D'Amico ha composto in questo libro un quadro di volti e casi della musica squisitamente calibrati: da Mozart, Beethoven, Rossini e Verdi, a Berlioz, Brahms e Ravel, da Busoni a Schonberg e Nono, i nodi centrali della storia musicale moderna sono passati al vaglio di una intelligenza critica, di un coraggio mentale e di una partecipazione umana di straordinaria vivacità.Senza fare mai della "sociologia della musica", nessuno ha mai parlato tanto di musica come qualcosa che ha senso soltanto nel quadro umano e sociale; dietro ogni scritto di D'Amico, nel segno della critica stilistica più smaliziata, o nel tono famigliare e autobiografico, o ancora nella proverbiale via polemica, il destinatario della musica, cioè il pubblico, è sempre tenuto presente; la musica eseguita, nella sua percezione sonora, pubblica, è la misura di un giudizio che non conosce debolezze verso preconcetti o impegni di altra natura. I problemi della regia d'opera, dei libretti in lingua originale o tradotti, la poetica del balletto (di cui D'Amico fu appassionato e acutissimo interprete), la vicinanza con gli interpreti, l'immediatezza delle cose viste e sentite, si innestano sui ritratti dei grandi autori o all'interno delle polemiche più scottanti, rincalzandole di illuminazioni decisive: come Barilli, oggetto di un profilo che è un capolavoro di penetrazione umana oltre che critica, D'Amico tende sempre al "fatto" più che al sistema, al particolare che solo può soddisfare la sua passione della verità. Chi temeva che Fedele D'Amico maestro e virtuoso della conversazione e del racconto fosse perduto per sempre, lo ritrova qui vivo in tutta la sua sincerità: in una scrittura critica che resterà un modello per l'acutezza e l'esattezza con cui ha [...]
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