Verso Paola
Da Bolzano alla Calabria, con sosta a Roma e di nuovo "verso Paola": un viaggio tra scenari grandiosi e umili, luci nitide e temporalesche, persino stagioni: da un mattino di pungente limpidezza a una notte dove si affonda con inquietudine. Il protagonista vorrebbe godersi, inerte come tanti, la lunga corsa in treno da un estremo all'altro dell'Italia, spettatore di uno scenario bellissimo e sempre diverso. Ma persino dietro alle stazioncine rimaste intatte, che ricordano una stazione arcaica, si percepisce che questo scenario è irrimediabilmente tarlato, corroso, distrutto da malattie senza ritorno. Il treno diventa lo spazio per molteplici fatti che si concludono, mutano; felici allusioni a un perpetuo cambiamento. E l'incontro con un amico dei tempi dell'università e degli ideali politici, continuamente eluso dal protagonista in un gioco di camuffamenti, diventa indagine su una identità rimossa eppure ineludibile. Il racconto è la storia di un tradimento; non di idee politiche o del mondo esterno, ma del proprio intimo, della propria verità, ed è anche l'impotente testimonianza di una segreta, passiva indignazione sociale. La segreta disperazione che passa attraverso il protagonista si fa allusione a una realtà che nasconde una catena di significati. Così, in questa corsa dai monti al mare, siamo coinvolti. Anche nel buio della notte che troviamo "verso Paola".