Tristana

Tristana

Non è un caso che l'eredità sia stata raccolta, pur attraverso spostamenti di tempo e spazio, da un altro spagnolo, un altro visionario del quotidiano, Luis Bunuel. Anch'egli, come Galdos, seppe spostarsi, grazie alla sua carrellata, sulla terra di nessuno del sogno-realtà, erotismo-religione. Spagna del passato - Spagna del presente, dove emergono alcuni segni indicatori, alcuni feticci dell'immaginazione umana. Il diabolico, ambiguo "forse" galdosiano si trasforma, per Bunuel, nella storia di Tristana ripassata, nel finale ferocemente surrealista, in flashes di chiaro significato onirico: l'ultima, estrema solitudine, lo sfruttamento, la primitiva innocenza calpestata, insomma, quella semplice storia cominciata, anni prima, "nel popoloso quartiere di Chamberì" dove viveva un cavaliere "di bell'aspetto e di illustre prosapia"...
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