Tramonto

Tramonto

Tramonto (1926) rientra nella cerchia d'interessi che legava Babel' alla Moldavanka, quartiere ebraico della sua Odessa, e ai personaggi più o meno leggendari la cui fama, celebrata nel quartiere aveva colpito l'immaginazione dell'adolescente, che più tardi ne avrebbe esaltato le vicende nel ciclo dei Racconti di Odessa.In Tramonto però l'atmosfera è mutata: i personaggi favolosi, ingigantiti dall'iperbole, diventano uomini reali che si misurano con la tragedia dell'inevitabile decadenza e della morte in situazioni che per la loro emblematicità si astraggono dal flusso temporale.Per definire il significato in un certo senso simbolico ed esemplare del dramma, Babel' accosta il destino di Mendel' Krik, orgoglioso padrone di un'impresa di trasporti, poi spodestato dai figli, al destino del grande re Davide, colpito dal Signore al colmo della gloria per il suo peccato con Betsabea. Davide e Mendel' sono segnati dalla stessa colpa: non aver saputo rinunciare a tempo e non essersi sottomessi al volere del destino che indicava loro il limite. Il dramma di Mendel' è dunque quello dell'uomo che vede avvicinarsi la fine senza essere ancora sazio di vita, giacché - come dice un personaggio - la gloria e la forza dànno la bramosia e solo l'angoscia genera sazietà.
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