La papessa Giovanna

La papessa Giovanna

Attorno all'anno 855, secondo una leggenda ampiamente diffusa a partire dal XIII secolo - e viva ancor oggi -, una donna sarebbe stata eletta al soglio di Pietro. Per più di due anni la papessa avrebbe governato la Chiesa, emanando leggi e ordinando ministri, finché un parto improvviso, durante una processione solenne, non ne avrebbe rivelato pubblicamente l'identità. Da allora, secondo la medesima leggenda, in occasione dell'elezione di un nuovo papa, ai riti di consacrazione se ne aggiungerebbe uno per verificare la virilità del prescelto.Indagando sulla lunga tradizione che riferisce o pone in dubbio l'effettiva esistenza del rito, Alain Boureau ne individua l'origine nella complessa cerimonia dell'incoronazione pontificale che durante il Medioevo si svolgeva nel palazzo del Laterano. Sulla matrice di questo rito antico, i cui significati originari già sfuggivano ai contemporanei, fiorisce la doppia credenza nella verifica virile e nella storia della papessa. Ma come è stato possibile che per cinque secoli la leggenda di Giovanna abbia potuto percorrere da un capo all'altro la cristianità, alimentando la perenne controversia sulla legittimità del potere papale da parte degli ordini mendicanti, poi degli eretici quattrocenteschi e infine di Lutero e del protestantesimo?La decifrazione proposta da Boureau di questa vicenda sotterranea offre più chiavi di lettura, dalle feste di inversione carnevalesca alle lotte medievali contro l'influenza delle badesse: ma soprattutto ne identifica i motivi profondi in uno dei tabù più radicati e meno esplorati del cattolicesimo: il divieto del sacerdozio femminile, che sessualizza di per sé la figura del prete, e la contemporanea negazione della sessualità dei ministri di Dio.
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