Il ghetto di Varsavia. Diario (1939-1944)
Il 16 maggio 1943 il ghetto di Varsavia veniva raso al suolo, definitivamente; ne rimaneva un cumulo di macerie, ma fu un'illusione dei nazisti pensare di poter distruggere anche il ricordo di quei terribili giorni. Mary Berg aveva lasciato il ghetto qualche mese prima, in attesa di essere scambiata con ufficiali tedeschi prigionieri delle forze alleate e con sé, sotto gli occhi vigili dei nazisti, portò le pagine del suo diario, il primo documento completo sulla più immane tragedia che mai colpì una città nel corso della seconda guerra mondiale.Quando iniziò a scrivere il diario, il 10 ottobre 1939, Mary Berg aveva 15 anni e una incredibile capacità di osservare quegli stessi eventi dai quali si sentiva travolta. La sua attenzione ai fatti storici, tuttavia, non impedisce mai l'emergere dei sentimenti o di aspetti della sua vita privata di adolescente. Ne scaturisce un libro che, oltre al suo valore di documento, apre a interrogativi e a risposte di bruciante attualità. Sostenuto da una scrittura scarna e veloce, ricca di partecipazione emotiva e non mai rassagnata al divario che si apriva tra la realtà e le parole per rappresentarla, il diario di Mary Berg, come quello di Anna Frank, è una testimonianaza irrinunciabile del nostro tempo.
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