Riccardo II

Riccardo II

Questa traduzione del primo dei due grandi "Riccardi" risale al 1965. De Bosio, che allora dirigeva il teatro stabile di Torino, aveva concepito un grande disegno: si trattava di una generale riappropiazione dell'opera shkespeariana con strumenti e modi coerenti con la cultura attuale. Il nostro tempo avrebbe dovuto avere il suo Shakespeare così come l'aveva avuto l'epoca romantica, per esempio, o quella liberty e dannunziana. La traduzione, eseguita in una fase assai congeniale del mio proprio lavoro di scrittura, richiese grande impegno ma mi arrecò tante scoperte, tanti insegnamenti sulla poesia shakespeariana e sull'arte scenica: mi dette, insomma, una vera e propria letizia. Piacque anche agli attori che in genere temono il verso: anzi confessarono di essere stati, proprio dal verso, avvantaggiati. E questa ammissione mi fu preziosa in seguito. (Mario Luzi)
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