Gli specchi della poesia
"In Gli specchi della poesia raccolgo, e in qualche modo condenso i risultati di una ricerca a cui ho dedicato molti anni, non senza continue difficoltà, ma con fiducia nel dialogo. La ricerca riguarda alcuni aspetti capitali della struttura della poesia, ha un accento di tipo fenomenologico, mai assertorio ed essenzialista; non si esprime nella forma del trattato, ma in quella del saggio, dove la parola saggio va presa anche nel suo senso etimologico. Non si esprime nella forma del trattato perché il trattato implica, sembra, una sorta di sistema definitivo; in realtà ciascuno dei saggi qui raccolti è autonomo rispetto agli altri; tutti sono uniti da una medesima ispirazione di metodo; alla fine, dovrebbe uscirne un coerente discorso generale, una sorta di conversazione euristica che si enuclei in acquisti stimolanti. Il tema sembra interessi nella sua complessità la vita della poesia nel ricco intrico di relazioni in cui si definisce [...] In ogni caso, si tratta di un pensiero che è nato da una convivenza singolare: la convivenza tra la critica letteraria (anche militante) e la volontà di uno sguardo generale teorico sulla poesia stessa. Il libro è testimonianza indiretta dei problemi e delle difficoltà che si incontrarono in questa convivenza; ma anche, si spera che il lavoro sia il segno di una fertilità ricca di spunti dialettici [...] Un tempo parlammo di "epoca alessandrina", e forse guardavamo solo alle sorti dell'Europa; oggi si vuol parlare di "millennio". L'età ci minaccia alle radici. Questa ricerca vuole essere un atto di fiducia: l'uomo saprà uscire dalle sue difficoltà, e "da solo"..." (Luciano Anceschi)
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