Cuore di tenebra
Presentando questo romanzo nella collana "Centopagine" da lui diretta, Italo Calvino scriveva: "Se il Cuore di tenebra è nascosto nell'interno del Congo, là dove un'esperienza di navigazione fluviale aveva portato il capitano Conrad, l'itinerario per raggiungerlo prende le mosse da lontano, dall'estUario nebbioso del Tamigi, nel famoso inizio di questo racconto, dove una pigra conversazione sul ponte della nave evoca l'arrivo dei primi colonizzatori romani sulle coste della selvaggia Britannia. Come in un viaggio agli inferi, gli approcci sono pieni di presagi, quali le donne nerovestite in una spettrale Bruxelles. Attraverso la voce recitante di Marlow - il "narratore" di questa come di tante storie conradiane - ci inoltriamo nel "documentario" congolese: schiavi incatenati agonizzanti che paiono un'anticipazione di Dachau, funzionari commerciali belgi grotteschi come personaggi di Gogol, sperduti nelle stazioni del fiume a fare incetta d'avorio, ribellioni delle tribù che grandinano frecce dalla foresta, e parallelamente ci inoltriamo sulle tracce del misterioso e contraddittorio Kurtz, santo e reietto della "civilizzazione" del continente nero. Uscito al principio del secolo (1902) Heart of Darkness è un racconto che può ben dirsi profetico, perchè ci introduce nel nodo dei problemi che dominerà la cultura occidentale del Novecento, e apre la strada alle innovazioni formali che sconvolgeranno le strutture narrative".
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