L'oter
Un incontro d'amore, la figura e l'identità dell'altro, il ruolo della protagonista, le fantasie, le proiezioni, le gelosie, le domande sull'identità di ciascuno nel vivo del rapporto amoroso. Una poesia assolutamente monocorde, tutta giocata sul registro del dibattere e del riflettere, senza cedere a tentazioni liriche, o a divagazioni elegiache. Un'avventura tutta vissuta con puntigliosità nel particolare, senza pretesa alcuna di esemplarità. Un dialetto povero, basico, quello di Sirmione. Il risultato è dei più singolari e impegnativi: "nessuna donna - scrive Franco Brevini nella sua nota introduttiva - aveva saputo darci finora una rappresentazione altrettanto convincente dell'intersecarsi incessante delle percezioni dell'altro nell'esperienza matrimoniale, serbando la traccia di quel fondo di inquietudine e di sgomento inseparabile dal vissuto femminile dell'amore".
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