La moscheta
"L'esplorazione del mondo psicologico dei contadini approda al suo più complesso risultato in questa commedia, che rielabora la materia dei "Dialoghi" in un quadro ancora più calcolato e sapiente. In apparenza, la vicenda si impernia su uno spunto novellistico, la storia del tradimento di Betìa, che per non cedere alle lusinghe del compare (al quale è legata da una antica servitù sessuale), si dispone ad accettare le profferte che le fa il marito per tentarne l'onestà, travestito da forestiero, contraffacendo il proprio dialetto in lingua colta, raffinata, moscheta (di qui il titolo della commedia); per darsi poi, per dispetto, a un soldataccio bergamasco che le ronza intorno, fino a quando l'astuzia e la forza del compare non avranno nuovamente ragione e del marito e dell'amante occasionale". Dalla Nota di Ludovico Zorzi
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