Carità educatrice e istruzione in Piemonte. Aristocratici, filantropi e preti di fronte all'educazione del popolo nel primo '800
Se all'inizio dell'Ottocento si poteva ancora vivere all'onor del mondo senza padroneggiare la lettura e la scrittura oppure sapendo soltanto leggere o firmare stentatamente un documento, pochi decenni più tardi l'individuo analfabeta o anche parzialmente alfabeta è giudicato un grave intralcio al progresso sociale ed economico. Il passaggio da una società che tollera l'ignoranza a una società nella quale è ormai indispensabile la padronanza del leggere, dello scrivere e del far di conto vede attivi molti protagonisti nel Piemonte tra Restaurazione e Risorgimento: aristocratici, filantropi, uomini di Chiesa, tutti impegnati a sconfiggere l'ignoranza e attraverso la scuola e l'educazione a migliorare le condizioni di vita dei ceti popolari. Questo volume ricostruisce alcune tra le principali dinamiche educative di quegli anni, soffermandosi sui dibattiti politici e pedagogici nonché sulla varietà delle strategie messe in campo: scuole infantili, elementari e per adulti, scuole femminili, oratori giovanili, corsi professionali, interventi per la formazione dei maestri.
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