La coscienza di Zeno
Trieste, 1914. Mentre l'Europa sta per precipitare nella Grande Guerra, un agiato borghese, Zeno Cosini, decide di rivolgersi a uno psicoanalista, il dottor S., per curare la "malattia" che da sempre lo accompagna. È su suggerimento del medico che inizia a tenere una sorta di diario terapeutico, che il dottore decide poi di pubblicare per "vendicarsi" del paziente che ha bruscamente interrotto la cura. In queste pagine Zeno rievoca i momenti cruciali della sua vita: il vizio del fumo, la morte del padre, il matrimonio imprevedibilmente felice e l'adulterio infelice, le iniziative commerciali, l'amicizia ambigua con Guido. Autobiografia fittizia pervasa da una costante ironia, La coscienza di Zeno offre una nuova interpretazione del personaggio dell'inetto, alla luce delle scoperte freudiane. Ma soprattutto, con la sua presa di coscienza di un "male di vivere" universale e "inguaribile", traghetta il romanzo italiano nella modernità del Novecento.