Tra poche ore è buio
1995, isola di San Giorgio, Sardegna del Sud. Ettore Visconti, il più importante progettista della SERIN, è stato brutalmente assassinato: il suo corpo seviziato è stato inchiodato in cima a una cala, la testa recisa su una pietra, le labbra piegate in un sorriso deforme davanti al mare meraviglioso e infinito. Il panico si scatena nel Poseidon, il resort extralusso costruito sull'isola proprio dalla SERIN, ex compartecipata specializzata in idrocarburi a un passo dal fallimento. I carabinieri sembrano avere fretta di chiudere il caso, gli ospiti si blindano nelle mura dorate del resort, solo in due restano a indagare: Tommaso Rovi, giovane reporter milanese in fuga dal suo passato, e il tenente del ROS Paride Rinaldi, veterano della guerra in Bosnia che ancora lotta con i suoi incubi. La morte di Visconti ha scoperchiato non solo il conflitto intestino che divora dall'interno la tentacolare SERIN, ma anche lo scontro tra i magnati continentali proprietari del resort e la popolazione autoctona dell'isola: centinaia di sardi, silenziosi e violenti, discendenti di un popolo antico che affonda le proprie radici in una coscienza atavica, selvaggia e bestiale, che si perde nell'alba del mondo, tutti guidati dalla vecchia Elianora, loro Jana (strega) e judikissa (capopolo). La verità sull'omicidio Visconti è nascosta nella furia di questa guerra invisibile tra passato e presente, una violenza primordiale divampa in tutta l'isola, una ferocia folle, sibilante e assassina che sotto i colori meravigliosi e impossibili di questa terra erompe tra le crepe dei suoi scogli, tra le spine dei suoi rovi, tra le macchie di agavi e mirti, e striscia nelle sue ombre lasciando una lunga scia di sangue: starà a Tom e Paride seguirne le tracce.
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