Domani c'è scuola
Quando vince il concorso da preside, dopo diversi anni di insegnamento della lingua inglese, Antonella Di Bartolo scopre la sua vocazione profonda: fare della scuola, della sua scuola, il motore del cambiamento civile e culturale degli studenti e di un quartiere intero. Forte di questa profonda motivazione, la preside sceglie di partire da una scuola in disarmo: l'Istituto Sperone-Pertini nei quartieri Sperone e Brancaccio, Palermo, zona tristemente nota per l'omicidio di padre Puglisi e per una storica compromissione mafiosa. Nell'ufficio scolastico regionale un funzionario all'atto della firma del contratto le porge le sue ironiche e testuali "condoglianze", ma Di Bartolo non si scoraggia, anzi: è proprio in quel luogo che sente di dover andare. Comincia dai genitori, ingaggiando un'azione di convincimento porta a porta, in cartoleria, dal panettiere, bussando ai portoni delle case popolari, trovandoli a volte avversi allo Stato, ma ancor più spesso semplicemente ignari dei diritti dei loro figli. E lentamente la scuola, su cui pendeva la minaccia della chiusura, si ripopola di studenti. La riempie poi di stimoli, di insegnanti motivati e di attività educative, facendo sì che per questi bambini e bambine, ragazzi e ragazze si aprano orizzonti interessanti e talvolta in netto contrasto con il vissuto familiare. Il risultato è che oggi l'Istituto Sperone-Pertini è un luogo di apprendimento in cui docenti, genitori, allieve e allievi intessono insieme ogni giorno una splendida trama di civismo positivo. Antonella Di Bartolo (Palermo, 1969) è un'insegnante di inglese e preside dell'Istituto Sperone-Pertini di Palermo. È stata insignita nel 2019 del premio Tullio De Mauro come dirigente scolastico innovatore.
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