Il ministero del tempo

Il ministero del tempo

Nella Londra di un futuro prossimo, un'impiegata pubblica viene coinvolta in un misterioso progetto governativo che raccoglie "espatriati" da epoche diverse con il fine di testare i limiti del viaggio nel tempo sugli esseri umani. Il suo compito è quello di fare da "ponte", ovvero agevolare l'adattamento del soggetto che le viene affidato. Il suo espatriato è noto come "1847": si tratta di Graham Gore, un ufficiale di Marina che nel 1847 partecipò alla famosa - e sfortunata - spedizione artica guidata da sir John Franklin. I "ponti" sono istruiti a non sovraccaricare gli espatriati di troppe informazioni perché l'obiettivo principale dell'esperimento è vedere se siano in grado di adattarsi con successo a un'epoca storica diversa, e se la transizione provochi in loro un cambiamento significativo. Inizialmente disorientato, Graham Gore si trova a vivere con il suo "ponte" - una donna single abituata a cavarsela da sola -, e a confrontarsi con oggetti e concetti misteriosi quali "lavatrice", "Spotify" e il "crollo dell'Impero Britannico". Tuttavia, Gore è ricettivo e si adatta rapidamente, e, nel corso di una lunga e afosa estate, lui e la donna passano dall'imbarazzo all'amicizia a un'appassionata relazione sentimentale. Ma quando emergono le vere intenzioni del progetto che li ha uniti, i due protagonisti devono fare i conti con le loro scelte e il loro futuro.
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