Crescere senza voti. Il metodo rivoluzionario che sta cambiando la scuola
Studenti demotivati, con disturbi emotivi e relazionali, vittime di attacchi di panico, invisibili agli occhi di insegnanti incapaci di cogliere i loro reali bisogni. Ragazzi sempre più ansiosi, prigionieri di uno studio mnemonico e nozionistico, ossessionati dalla performance, dai voti e dal terrore di fallire. Il malessere degli studenti italiani, che le ricerche rilevano costantemente e con cui milioni di famiglie sono costrette a misurarsi ogni giorno, ha ormai raggiunto livelli di guardia. Un problema dai costi sociali insostenibili. Come porre fine a questa sofferenza? Come rendere la scuola un luogo di benessere, apprendimento duraturo e crescita personale? A queste domande ha tentato di rispondere la Scuola delle Relazioni e della Responsabilità, un progetto avviato nel 2016 da un gruppo di insegnanti del liceo Morgagni di Roma e diventato, nel giro di pochi anni, un modello didattico innovativo dai risultati sorprendenti. Crescere senza voti è la storia di una sperimentazione che sta ispirando innovazioni in tutta Italia, il resoconto di un cambio di paradigma che ha riscritto le regole e le finalità dello stare in classe. Infatti, se l'utilizzo efficace del tempo-scuola, l'apprendimento tra pari, la cura delle relazioni e l'uso «intelligente» dei compiti a casa hanno contribuito a creare un clima sereno e cooperativo tra studenti e docenti, l'abolizione dei voti e il ricorso a nuovi strumenti di valutazione hanno davvero «rovesciato il tavolo». Nelle «classi senza voti» del Morgagni lo stress delle interrogazioni e delle verifiche è scomparso, mentre sono aumentate le emozioni positive che hanno favorito, oltre a un approccio allo studio maturo ed efficace, l'autostima, la consapevolezza di sé, la capacità di lavorare insieme agli altri.
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