La seconda guerra mondiale. Come è stato combattuto e vinto il primo conflitto globale
La seconda guerra mondiale ha provocato circa sessanta milioni di vittime. Ma com'è stato possibile che paesi non troppo diversi per cultura, tradizione militare e sviluppo economico si siano trovati nella condizione di sacrificare milioni di vite, mobilitando risorse e tecnologie per produrre micidiali strumenti di morte e distruzione? Come mai un conflitto iniziato in Europa ha avuto una escalation letale, che l'ha portato ad assumere una dimensione globale? A ottant'anni di distanza, sembra ancora difficile rispondere in maniera soddisfacente a queste domande. Nel presente volume Hanson cerca di dare il proprio contributo a un dibattito che non è soltanto storiografico, ma anche e soprattutto morale. Muovendo la propria indagine dalle cause del conflitto – che, come rammenta, ricadono esclusivamente sulle spalle del nazifascismo – Hanson ne ripercorre le tappe cruciali, concentrandosi sulle battaglie decisive, sugli armamenti sempre più letali, sull'efficacia dei metodi di combattimento, sugli errori e i successi strategici dei comandi supremi, sul ruolo della popolazione civile e dei lavoratori coatti. Alla fine, però, un dubbio rimane: forse quei sessanta milioni di morti si sarebbero potuti evitare se in molti non avessero distolto lo sguardo di fronte alla minaccia nazifascista. Un dubbio che il nostro tempo ci impone di sciogliere.
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