Amore e ginnastica
Nella Torino di fine Ottocento, un timido e giovane segretario, ex seminarista, si invaghisce della signorina Pedani, procace insegnante di ginnastica fanatica dell'attività fisica, che sconvolge l'equilibrio emotivo e il decoro borghese del corpo docente della sua scuola. Ritenuto da Italo Calvino il romanzo «più ricco di humour, malizia, sensualità, acutezza psicologica che mai scrisse Edmondo De Amicis», Amore e ginnastica (1892) rivela una garbata vena ironica sul culto dell'esercizio fisico e della disciplina che si fa specchio malizioso e fedele degli strenui, talora un po' comici sforzi fatti dall'Italia per darsi un'identità di nazione. Nota introduttiva di Italo Calvino.