Esercizi di sepoltura di una madre
Sullo sfondo della romanità contemporanea, e deridendo il proprio immaginario psicoanalitico, Paolo Repetti scrive il suo romanzo familiare. L'incontro e lo scontro tra le generazioni, l'assenza e l'ignavia dei padri, l'intelligenza dei figli.Le cronachette pensierose e spensierate di una famiglia allargata messa in scena seguendo il copione di uno svagato cabaret intellettuale e morale. Una saga che si dipana in una serie di sketch irriverenti. Il lessico famigliare di ebrei fanatici, cattolici convertiti, atei cinici. La matriarca ultranovantenne è nonna Sara, un'ansiosa guerrafondaia che vive in Israele e telefona in continuazione. La sua interlocutrice preferita è Saretta, la più piccola dei nipoti, sagace e sfrontata, dolcissima e imprevedibile, una via di mezzo tra Franny Glass e Giovanna D'Arco. Poi ci sono i fratelli di lei: il maggiore, Isaac, genio della matematica ed epistemologo in formazione, e Davide, maniaco sessuale e juventino compulsivo. Lo zio, il narratore, Paolo. Il gatto Ettore. Il padre: assente. Ha abbandonato Ester, la cugina di Paolo, quando Saretta aveva due anni. Lo zio è obbligato, suo malgrado, a farne le veci, per lo più al telefono. Da lì cerca di educare i ragazzi, dà consigli, risponde a domande surreali, scappa. È nevrotico, ipocondriaco e immaturo come loro, un adolescente vegliardo, un puer aeternus e anchilosato che i nipoti hanno eletto a guida sciamanica, salvo prenderne in giro l'immaturità. È l'idiota sapiente, impaurito e tentato dal ruolo di pater familias.