Il tuo sguardo su di me
Un romanzo sorprendente e vibrante, un omaggio alle madri e alle eredità lasciate alle figlie, non sempre fardelli da cui emanciparsi, in alcuni casi scie luminose e salvifiche.Quella con la madre è la prima delle nostre relazioni, inizia ancora prima di venire al mondo. Raccontarla può essere la sfida di una vita, perché in quella relazione spesso sono inscritte molte delle verità che ci riguardano. In questo romanzo Margherita Giacobino mette al centro un rapporto tra due donne – una più grande, l'altra più piccola – che nel corso delle loro esistenze si sono ascoltate, ignorate, osservate, amate profondamente: incidentalmente sono anche madre e figlia, ancor più incidentalmente sono l'autrice e sua madre. Da bambina Margherita la contempla rapita come fosse il sole, l'astro luminoso attorno al quale tutto gira e prende vita: coraggiosa, energica, determinata. Da adolescente non cerca e non riceve confidenze ma la comunicazione passa nei gesti e nelle parole di tutti i giorni e la fiducia è totale. Adulta, tra preoccupazione e divertimento, Margherita vede la madre iniziare una nuova vita, intrecciare un amore misterioso... Fin quando i ruoli prendono a invertirsi: non più, o non solo, la madre che si prende cura di noi, ma noi a prenderci cura della madre. Con la sua scrittura vigorosa, calibratissima, nitida, sempre anticonformista; distillando la nostalgia per la madre amatissima, il desiderio di raccontarla che da sempre l'accompagna, una visione intelligente e spassionata del rapporto madre-figlia e del femminile molteplice, Margherita Giacobino crea un romanzo sorprendente e vibrante, un omaggio alle madri e alle eredità lasciate alle figlie, non sempre fardelli da cui emanciparsi, in alcuni casi scie luminose e salvifiche: «La malizia di un certo sorriso brilla nei tuoi sogni, e ti fa da lumino di notte quando leggi. Leggere era il tuo vizio, come le sigarette nazionali super senza filtro. Se è vero che noi portiamo sulle spalle i sogni dei nostri genitori, i tuoi sogni per me non sono stati un fardello, ma il respiro di orizzonti più aperti».