Il protagonista de “I quaranta giorni del Mussa Dagh” di Franz Werfel, (la prima opera letteraria che si occupò del genocidio), di nome Gabriele Bagradian, esponente di una nobile e prestigiosa famiglia armena, dopo un lungo periodo vissuto in Francia, torna in Turchia, nel suo villaggio chiamato Yogonoluk, con la moglie francese e il figlio quattordicenne, riapre la sua antica dimora familiare, che diventa fulcro della vita culturale del villaggio, in cui al lettore sembra di palpare, respirare e vivere la raffinata cultura tradizionale armena...
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