La Divina Mimesis
L'idea di una "riscrittura" della Commedia dantesca venne in mente a Pasolini fin dal 1963, e lo accompagnò per il resto della vita. Solo nel 1975, infatti, egli si decise a dare alle stampe le pagine già scritte, che videro la luce postume. Con l'intenzione di creare qualcosa di "ribollente e magmatico", Pasolini si addentra in un inferno neocapitalistico e, dando voce a polemiche culturali e sociali, in un continuo intreccio di realtà e invenzione, offre un catalogo dei peccatori della sua epoca: i conformisti, i volgari, i cinici, i deboli, gli ambigui, i paurosi, i piccoli benpensanti, i servili... Nonostante ci restino solo i primi due canti, più alcuni frammenti del III, IV e VII, La Divina Mimesis rimane un'opera forte, necessaria, l'eredità dell'ultimo poeta civile italiano. Pier Paolo Pasolini (Bologna 1922 - Roma 1975), scrittore e regista, ha vissuto all'insegna di una continua sperimentazione esistenziale, ideologica e linguistica. Ha scritto poesie, romanzi, testi teatrali, saggi e sceneggiature cinematografiche. E morto assassinato all'Idroscalo di Ostia, vicino a Roma, la notte tra il 1 e il 2 novembre 1975.
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