A mente accesa. Crescere e far crescere
Da tanti anni Daniela Lucangeli si occupa di capire come aiutare bambini in difficoltà, da persona di scienza e di servizio. Sono bimbi con vulnerabilità del neurosviluppo e dell'apprendimento, ma non solo: sono bimbi che soffrono, che faticano, che non si sentono capiti. Il suo lavoro consiste nell'aiutare a far emergere il loro potenziale neuro-psico-comportamentale, che si tratti di contare, di leggere, di scrivere, oppure di guardare un'altra persona negli occhi e di stabilire con lei una connessione di reciprocità e umana comprensione. «Solo se "ci vediamo" siamo in grado di capire di cosa abbiamo bisogno. Lo spiega Daniela Lucangeli, scienziata e docente di psicologia e sviluppo dell'educazione. Perché l'importante, dice, è fare in modo che quel sentire "espanso" provato da ragazzini si conservi anche in età adulta» - io DonnaLa sua traiettoria di studiosa ha cambiato direzione ogni volta che ha incontrato un bambino che non sapeva come aiutare. Quando è capitato, si è sempre detta: «Se ciò che so non è sufficiente per aiutarlo, devo sapere di più. Devo andare più a fondo». E l'ha fatto, cercando risposte alla stessa tipologia di domande che si poneva da piccola, quando era a sua volta una bambina bisognosa d'aiuto, perché ipersensibile: «Sotto a questo errore che cosa c'è? E sotto al perché questo bimbo l'ha commesso che cosa c'è? E sotto a come gli è stato insegnato a ragionare che cosa c'è?». In "A mente accesa", Daniela Lucangeli racconta le storie di questi bambini e risponde a quelle domande di scienza che, mentre la sospingevano a progredire nella sua ricerca, le mostravano anche inediti percorsi di vita. Perché scienza e vita non sono chiuse in scomparti separati, refrattari uno all'altro; sono, piuttosto, intrecciate: rotolano una dentro l'altra, muovendosi in sincronia, come mente e corpo, come cognizione ed emozione. Prima di tutti gli incontri determinanti, infatti, a indirizzare la traiettoria di questa insigne scienziata, che il mondo ci invidia, è stata proprio la bambina di cui non racconta mai: lei stessa. È da lei che tutto è partito ed è da lei che questo libro prende le mosse, per arrivare a rendere fruibili, e dunque servizievoli, contenuti nei campi di intersezione di scienze distinte ma complementari (dalle neuroscienze alla psicologia dello sviluppo, dalle scienze cognitive a quelle dell'educazione), fondamentali per chiunque intenda contribuire a costruire per i bambini il migliore dei mondi possibili, e dunque il futuro migliore per tutti. Quello in cui ciascuno potrà trovare in se stesso, attraverso l'altro, la forza di essere la versione migliore di sé.