Speriamo per il meglio
Con un coraggio disarmante, Speriamo per il meglio parla senza riserve di cosa significhi amare e soffrire oggi. Una storia contemporanea dirompente e magnifica, carica di una forza emotiva universale. «Una lettura elettrizzante» - Dagens Nyheter «Un'autenticità rara» - Aftonbladet «Carolina ha il coraggio di parlare anche di ciò per cui solitamente si prova vergogna» - Femina Un pomeriggio, mentre sta allattando suo figlio di otto mesi, Carolina riceve una email dal suo compagno che contiene una serie di password e di istruzioni pratiche in caso venisse a mancare improvvisamente. Da principio si preoccupa, poi però si innervosisce – è tipico di Aksel comunicare in modo asciutto e privo di tatto. La mail finisce così: «Speriamo per il meglio!». Cinque mesi dopo, Aksel è morto. In un puntuale resoconto tra passato e presente, seguiamo la storia d’amore tra Aksel e Carolina, dall’appassionato primo incontro ai mesi di corteggiamento in cui lei cerca di trovare un posto nel cuore di un uomo che la ama, sì, ma che è di poche parole, per nulla romantico, e rivendica i suoi spazi e i suoi tempi. È Carolina a premere sull’acceleratore, è lei che organizza le vacanze, che spinge per andare a convivere, avere un figlio. Nello stesso tempo viviamo i drammatici momenti che seguono la scomparsa di Aksel, quando Carolina si ritrova a trentasei anni completamente sola con un figlio e non ha la più pallida idea di cosa fare. E quello che viene dopo: il senso di colpa, il cuore aperto a metà . Potrà innamorarsi ancora?
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