Il peso dell'acqua
Il peso dell'acqua: «Ho gli incubi. Ce li ho da quando so di aver vinto tutto. Arrivano all'improvviso. Mi sveglio di soprassalto convinto di non aver ancora conquistato l'oro alle Olimpiadi di Rio. Peggio. Di non potercela fare e di deludere tutti coloro che per troppi mesi l'avevano dato per scontato. Mi succede perché vincere quella medaglia era diventata per gli altri una semplice formalità e per me una questione di vita o di morte. Era come se ne avessi bisogno non per stringere forte nelle mani il trofeo sognato da sempre, ma per non sentire un giorno gli altri dire: "Bravo coglione! Hai vinto tutto, tranne l'oro ai Giochi?".» Una medaglia olimpica è la stella cometa che ogni sportivo insegue per una vita e che diventa per gli altri una pratica già scritta su cui apporre una firma. Sembra incredibile. Eppure è quanto successo nei lunghi mesi che hanno preceduto le Olimpiadi di Rio 2016. Un intero Paese sportivo ha iniziato a dare per scontata, fra tutte, una sola medaglia: quella di Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero, la maratona del nuoto. Perché l'estate prima Greg aveva vinto i campionati mondiali e, in maggio, quelli europei. E perché da tre anni non perdeva mai e le migliori prestazioni mondiali erano tutte sue. Il peso dell'acqua è la storia nascosta dietro quella medaglia. Racconta della sfida tra un bambino e suo padre, ripercorre un'avventura lunga quindici anni fatta di sacrifici e passione, di disciplina e severi maestri. E intenerisce svelando una dolce storia d'amore che ha avuto la forza di trasformare un luogo di fatica e impegno in un castello incantato. Soprattut
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