Il sosia
Frustrato nelle sue aspirazioni di ascesa sociale lungo la gigantesca macchina gerarchica fatta di ben «quattordici ranghi», Jakov Petrovič Goljadkin è un piccolo burocrate di San Pietroburgo, «un ingranaggio del sistema»: un sistema che non consente vie d’uscita. In questo contesto alienante i meccanismi mentali di Goljadkin lo inducono a scindere la propria personalità in due entità diverse, un "io" e un "tu", gli rendono possibile un paradossale dialogo con il suo "doppio" sempre più prevaricatore e infido nei suoi confronti. Il lettore segue così le allucinazioni dell'"eroe" Goljadkin in un crescendo di situazioni contraddittorie e tragicomiche che Dostoevskij filtra attraverso la propria vena grottesca.