Chi ha paura non è libero. La nostra guerra contro il terrore
Il 7 gennaio 2015 la strage terroristica nella sede del settimanale satirico "Charlie Hebdo" ha traumatizzato la Francia e scosso l'Europa. Pochi giorni dopo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano era accanto ai suoi colleghi europei nel corteo che ha percorso le vie di Parigi per dire no alla violenza e rivendicare il diritto alla libertà di opinione e a non avere paura. La risposta delle istituzioni non poteva farsi attendere, ed era necessario che alle emozioni si sostituisse l'azione legislativa, sempre nel rispetto di un principio cardine esemplarmente espresso dall'arcivescovo di Parigi: "Nessuno identifichi qualche fanatico con una religione intera". Sotto accusa, infatti, non sono né l'Islam né le sue centinaia di milioni di fedeli, bensì quegli ideologi e adepti del terrore islamista che, per giustificare il sangue versato e le teste mozzate, si fanno scudo del nome di Dio. In queste pagine Alfano traccia la "mappa del terrore" (dalla genesi dell'autoproclamato "Stato islamico", che da mesi sconvolge l'opinione pubblica mondiale con la brutalità dei suoi attacchi militari e la macabra esecuzione di ostaggi inermi, all'attività dei nuclei di al-Qaeda, all'addestramento dei mujaheddin in Afghanistan, all'esplosiva situazione in Israele), arricchita da un glossario in cui compaiono tutti i personaggi, le organizzazioni e i concetti che alimentano la minaccia jihadista. E racconta le sfide che le nostre forze di intelligence e di polizia affrontano ogni giorno, dall’espulsione dei “missionari dell’odio” al costante presidio degli “obbiettivi sensibili”, alla caccia ai Foreign Fighters con passaporto italiano. Questa guerra contro la civiltà liberale e la democrazia richiede da parte dell’Occidente e dell’Islam moderato una risposta risoluta, ferma restando la netta distinzione tra chi prega e chi spara: se hai primi vanno aperte le porte del dialogo, verso i secondi non deve esserci alcuna tolleranza. All’impegno profuso per sconfiggere chi teorizza e pratica la barbarie, anche il nostro paese non può sottrarsi, e la scelta sarà più forte se sostenuta da una solida certezza: “Resteremo vigili e lo faremo per i nostri figli, per consegnare loro un’Italia ancor più libera e sicura nella quale vivere. Il nemico è forte; i nostri valori democratici e i nostri principi liberali lo sono di più. Molto di più. Per questo vinceremo.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa