L'amore ai tempi di Batman
Come è finito Walter a lanciarsi dal quinto piano vestito da Batman, uscendone per di più miracolosamente illeso, e anzi sventando, in modo del tutto fortuito, l'aggressione a una ragazza? Non lo ricorda più nessuno, ma Walter Moschino era "il piccolo Walter" della famosa sit-com "Quella strana famiglia", un bambino prodigio che voleva diventare un grande scienziato. Oggi è un venticinquenne ricco, annoiato, orfano dei genitori, accudito da un fedele maggiordomo, perennemente attaccato alle serie tv, alla Playstation e all'adorato cane Stephen Hawking, un white terrier con un collare elettronico che dovrebbe interpretarne gli stati d'animo e tradurli in frasi del vero Stephen Hawking. Il fatto è che, dopo aver scoperto il tradimento della fidanzata, Walter è ricaduto nella sua ossessione: l'amore immaginario per l'ex pornostar Sasha Grey. Non vuole incontrarla, ormai conosce il confine tra illusione e disillusione, si limita a fantasticare e a seguirla sui social network, si accontenta di soffrire di un amore non corrisposto ma proprio per questo incontaminato. E però, con la complicità del suo gruppo di amici nerd, si ritrova dove neppure lui avrebbe mai creduto di poter arrivare: a indossare i panni di un supereroe, con una serie di improbabili vendette da mettere in atto. Esilarante, grottesco, irriverente, ritorna Massimiliano Parente con la sua verve inconfondibile, le sue situazioni paradossali, la sua comicità amara, e assurda solo per chi non è in grado di vedere veramente quale mondo ci circonda. L'amore ai tempi di Batman è un meccanismo narrativo che non concede tregua, e pagina dopo pagina ci induce a fare i conti con le aporie dei sentimenti e le contraddizioni della vita. Lasciandoci però una speranza: chiunque, con un po' di fortuna, può diventare realmente un supereroe. Impresa più difficile, invece, è costringere chi non ci ama ad amarci. D'altra parte qual è il confine tra un amore reale e uno immaginario? In fondo ogni amore non è sempre, almeno in parte, immaginario?