Sulle nature dell'universo. Testo latino a fronte. 4.

Sulle nature dell'universo. Testo latino a fronte. 4.

Sesto giorno della Creazione: Dio dà forma al bestiame, ai rettili, agli animali selvatici. Poi crea l'uomo e la donna a sua immagine e somiglianza. Nella Genesi vengono quindi il Paradiso, l'albero della conoscenza del bene e del male, l'uomo che impone il nome a ciascun essere vivente, la tentazione a opera del serpente, la Caduta e la cacciata dall'Eden. Sono scene cruciali e piene di problemi. Quando Giovanni Scoto vi giunge, nel libro che doveva essere l'ultimo di "Sulle nature dell'universo", il Maestro che ne è il protagonista teme di dover affrontare un oceano periglioso: esso, dice, "prende avvio dalle opere della sesta contemplazione profetica sull'istituzione della totalità", e "tratterà del ritorno di tutte le cose in quella natura che non crea e non è creata". Ma la difficoltà della materia e "l'incontro e lo scontro di tante diverse interpretazioni" rendono questo Libro IV "impraticabile per le ondate vorticose, scivoloso per l'ambiguità dei discorsi, pericoloso per le sirti (cioè per i tratti dottrinali oscuri)". li viaggio attraverso l' oceano è la prima, grande immagine del Libro IV del Periphyseon: in realtà, scrive Peter Dronke, esso "è il viaggio attraverso il tema del ritorno, in tutta la sua irriducibile complessità". Non è un caso che l'Eriugena interpreti il «sei polvere e in polvere ritornerai» di Dio ad Adamo come il ritorno dell'anima umana alla «terra fertile» delle cause primordiali. Come sempre, però, il Peri physeon, questo capolavoro dell'intelligenza e dell'immaginazione del Medioevo, è pieno di suggerimenti originali: nella sua concezione delle notiones; nel modo di leggere Gregorio di Nissa, del quale l'autore ha tradotto il trattato Sulla creazione dell'essere umano poco prima di accingersi alla composizione del gran libro, e dal quale riprende qui, sviluppandola, l'idea che ciò che Dio fece a sua immagine e somiglianza è l'anima umana; oppure nell'uso dell'«ironia» tra divina e umana per spiegare le ragioni per le quali Dio pensava che non fosse bene per il maschio esser solo e avesse bisogno di un aiuto simile a lui in veste di femmina; o infine nelle numerose e splendide allegorie del Paradiso, che non è altro se non l'uomo stesso.
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