Sugar Man. Vita, morte e resurrezione di Sixto Rodriguez

Sugar Man. Vita, morte e resurrezione di Sixto Rodriguez

Alla fine l'arte, quando è davvero tale, vince. Lo dimostra, fra le altre, la strabiliante storia di Sixto Rodriguez, per i musicofili Sugar Man, una vicenda che a raccontarla non sembra vera. Nei primissimi anni Settanta, Sixto Rodriguez di Detroit, USA, incide due dischi che ricevono grandi plausi dalla critica ma pochissimi dal pubblico. L'insuccesso comrnerciale costringe Sixto Rodriguez ad abbandonare la musica intesa come professione e a piegarsi a lavori ben più umili: il manovale e il demolitore. Nel frattempo - e a sua totale insaputa - succede l'impensabile: alcune sue audiocassette arrivano in Sudafrica e le sue canzoni conoscono un successo senza procedenti, diventando la colonna sonora del movimento anti-apartheid. Solo che Sixto Rodriguez di questo successo non sa nulla (come non sa nulla delle royalties che qualcuno negli USA si intasca a nome suo). Lui continua a far parte della working class americana, mentre in Sudafrica la sua fama cresce ulteriormente, così come le leggende su di lui, la più accreditata delle quali lo vuole morto suicida sul palco durante un concerto. Sono proprio le scarse e bizzarre notizie biografiche a intrigare due appassionati musicofili - Craig Bartholomew Strydom e Stephen "Sugar" Segerman - che si mettono a cercare attivamente notizie su di lui, fino al giorno in cui quasi per caso Strydom telefona al primo produttore di Rodriguez scoprendo che Sixto non è affatto morto. Anzi, è vivo e vegeto e abita, da sempre, a Detroit.Da questo punto in poi, il resto della storia sembra il lieto fine di una favola. Nel 1998 Sixto diventa un personaggio di culto anche grazie a uno straordinario film documentario, incentrato su di lui, che ha conquistato i premi dei festival cinematografici più importanti del pianeta.
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