Il piacere
Le esperienze del giovane d'Annunzio nella Roma elegante e mondana di fine secolo confluiscono - in questo romanzo - nel personaggio di Andrea Sperelli: in lui, come scrive l'autore, "c'è assai di me stesso colto sul vivo". La vicenda del camaleontico protagonista, giovane artista e raffinato esteta, i suoi complicati amori e il suo tentativo di "fare la propria vita come si fa un'opera d'arte" si vengono però a scontrare con un mondo malato di edonismo che alla bellezza sostituisce il profitto. L'amara e sterile ricerca del piacere da parte del protagonista è dunque emblematica di una crisi di valori di ben più vasta portata, la crisi della società aristocratica ottocentesca.
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